L’uomo non è il suo errore. Ritratti, architetture e paesaggi dipinti da Marcello D’Agata



Nel nuovo spazio espositivo ISAL di Palazzo Arese Jacini a Cesano Maderno, dal 14 settembre al 18 ottobre si svolgerà la mostra “L’uomo non è il suo errore. Ritratti, architetture e paesaggi dipinti da Marcello D’Agata” che costituisce la prima esposizione personale dell’artista catanese ora settantacinquenne, che ha imparato l’uso dei pennelli nel laboratorio d’arte e disegno del penitenziario di Opera. L’esposizione, oltre a raccogliere una cinquantina di quadri, attesta anche il cambiamento personale di D’Agata, ex personaggio di primo piano della mafia siciliana, che si racconta attraverso l’arte e la pittura, per lui non solo forma espressiva, ma anche modalità per ringraziare per la sua “seconda vita”. L’esposizione ripropone, contestualizzandole culturalmente, alcune sue opere dipinte a partire dal 2016, collegandole idealmente con la pièce teatrale di Roberto Mussapi dedicata a François de Montcorbier, poeta francese del XV secolo noto anche con il nome di François Villon.


Le differenti fasi della pittura di D’Agata

Per la prima volta è raccolta ed offerta al pubblico la quasi totalità della sua produzione pittorica, che comprende anche molti dipinti appositamente realizzati per questa esposizione. Le tele raccontano le differenti fasi della sua pittura, passando dalla realizzazione di ritratti estremamente precisi alla pittura informale degli ultimi mesi. Entrambe denotano una padronanza non usuale delle tecniche espressive e il passaggio da una pittura più tradizionale a un linguaggio sempre più introspettivo, che forse rappresenta una tappa obbligata per D’Agata, che nel dipingere cerca anche un riscatto sociale e una fuga ideale dalla sua condizione attuale. Le ultime sue opere, scaturite dall’impellente necessità di potersi raccontare senza veli, sono dunque pura evasione emotiva e costituiscono, insieme a tutta la sua produzione artistica, barlumi di speranza.

L’Albero della rinascita

La mostra si apre con l’opera Albero della rinascita, che rappresenta un imponente albero che si protende verso il cielo, al quale è anteposto un uovo. L’opera, esplicitamente richiesta per una mostra dall’impianto laico, mai realizzata, ‘cela’ però al suo interno una crocefissione fiorita che si trasforma in albero della vita, preceduta dall’uovo della resurrezione. Essa costituisce una delle opere di maggior formato dipinte da D’Agata, nonché una delle tele che lo caratterizzano maggiormente. In essa la natura diviene misterica e racconta altro rispetto a ciò che costituisce la rappresentazione visiva. Nei suoi quadri, infatti, non vi è solamente un'unica chiave narrativa, ma molteplici possibili interpretazioni, come se l’autore non volesse imporre all’osservatore una realtà precostituita e, nel contempo, cercasse di non mettere pienamente a nudo il suo io più profondo.

Il ritratto del Giudice Borsellino

Tra le opere più significative in mostra, il ritratto del Giudice Borsellino, da lui affrontato con molta meticolosità, anche per l’intreccio di storie che lo riportano indietro nel tempo. Quello che traspare in quest’opera, così come in altri ritratti (es. Santa Gemma Galgani e il Giudice Livatino), è il riverbero del suo cambiamento, inizialmente inaspettato e poi pienamente sperimentato. Secondo l’artista e architetto bolognese Lorenzo Gresleri nelle figurazioni asciutte di D’Agata l’attenzione del dettaglio è totale e ogni piega del volto contribuisce alla conoscenza della persona ritratta. Riferendosi alla tela dedicata al Giudice Borsellino trova che il fulcro dell’opera sia “la potenza della rappresentazione dell’incontro tra le mani e la fuga degli occhi dal campo del quadro. In esso vi è inaspettatamente un’impressione di evasione magistrale. È come se la sua liberazione sia già avvenuta in pittura attraverso un’icona della legge”.

I francobolli disegnati da D’Agata e le composizioni musicali ispirate alle sue opere

Oltre alle sue opere, sono presenti in mostra i francobolli che D’Agata ha disegnato per le Poste Vaticane nel 2018 e alcuni frammenti di sue particolari esperienze, quali la consegna di un quadro a Papa Francesco e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Attraverso l’impiego di un QR code, i visitatori potranno anche vedere e ascoltare un breve video musicale ispirato alla tela di D’Agata intitolata Albero della rinascita, composto da Alexandre Rodichevski, già docente dell’Università statale di Novosibirsk (Siberia) e ricercatore all’Istituto di Automazione ed Elettrometria dell’Accademia Russa delle Scienze. Il video si chiude con la poesia Da capo al fine di Gloria Chiappani, che ha origine, oltre che dal dipinto, dal connubio fra le immagini in movimento di D’Agata e la musica di Rodichevski.






Piazza Arese, 12, 20811 Cesano Maderno MB

333 468 0051 info@istitutoartelombarda.it


Principali collegamenti

Autobus Brianza trasporti:

linea z209 Monza (FS) - Muggiò - Desio - Bovisio - Cesano Maderno (FNM);
linea z230 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS);
linea z250 Limbiate - Cesano Maderno (FNM) - Desio (FS)
linea z251 Desio (FS) - Bovisio Masciago - Varedo - Senago - Limbiate - Cesano Maderno (FNM);
linea z240 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS).

AIR Pullman:

linea Z150 Cantù-Asnago (FS) - Cermenate - Lentate s/S (Copreno).
Seveso - Cesano M. (FNM) –Limbiate - Senago - Paderno D. - Cormano - Milano (Zara M3).

Trasporto privato su strada:

SP 44bis Strada Nazionale dei Giovi;
SS 35 Strada statale 35 dei Giovi (Genova - Ponte Chiasso), tratto superstrada Milano - Meda, uscita Cesano Maderno;
SS 527 Strada statale 527 Monza - Saronno - Busto Arsizio, a Limbiate direzione nord per Bovisio Masciago, Cesano Maderno.